State pensando di acquistare una bici elettrica ma volete prima conoscerle meglio? Siete curiosi di capire quali sono i loro vantaggi e come funzionano? Perfetto. In questo articolo andremo a vedere insieme come funzionano le bici elettriche e come usarle al meglio per preservarle a lungo.
Sfatiamo un mito. Molti di voi credono che pedalare una biciletta elettrica non comporti il minimo sforzo: niente di più sbagliato. Scegliere una e-bike vuol dire puntare su un modello in cui il motore elettrico interviene per supportare la vostra pedalata ma non per sostituirla: riduce lo sforzo ma non lo elimina.
Un veicolo ibrido quindi che unisce la vostra forza muscolare a quella elettrica del motore: semplice no?
COME E’ FATTA E A UNA BICI ELETTRICA
Prima di approfondire il discorso sul loro funzionamento è opportuno capire come è fatta una biciletta a pedalata assistita.
Si tratta di una classica bici (una bici da città, una sportiva mountain bike o una bici da corsa) a cui sono state apportate alcune modifiche strutturali per poter inserire una batteria agli ioni litio, piombo-gel o nichel metal idrato in grado di alimentare il motore elettrico: quest’ultimo può trovarsi sul mozzo (il centro della ruota dove convergono i raggi) della ruota anteriore, sul mozzo della ruota posteriore, oppure in posizione centrale, ovvero sul perno dove si innestano i pedali.
Sul manubrio è presente un computer di bordo per gestire i comandi del motore. Nei modelli più economici la loro funzione è quella di indicare lo stato di carica della batteria e di selezionare il livello di assistenza desiderato (da un minimo di 3 fino a più di 5 livelli di assistenza nei modelli più avanzati).
Le bici elettriche più costose invece hanno un computerino con diverse funzioni, come il contachilometri, la possibilità di impostare la potenza erogata dal motore, gps integrato e la possibilità di connettersi allo smartphone tramite Bluetooth.
COME FUNZIONANO LE E-BIKE
Ma qual è il loro principio di funzionamento?
Dopo aver impostato il rapporto e la potenza di erogazione del motore, che si può regolare semplicemente tramite la centralina computerizzata presente sul manubrio, il motore elettrico erogherà più o meno potenza a seconda di quanta forza si imprime sui pedali con le gambe.
Il motore elettrico quindi si attiva automaticamente dopo le prime pedalate e con un minimo sforzo acquista velocità: è proprio il computerino sul manubrio a bilanciare progressivamente l’inserimento della propulsione elettrica.
Aumentando la rotazione dei pedali, i segnali inviati dal sensore si fanno più frequenti, e la centralina di conseguenza consente al motore di raggiungere via via la massima velocità.
Tenete a mente però che secondo la normativa che regola questo genere di veicoli, la velocità massima è limitata a 25 km/h: oltre tale velocità il motore elettrico non interviene più e sono solo le vostre gambe a spingere la bicicletta.
Il motore della bicicletta elettrica può essere del tipo brush, con spazzole, oppure brushless, cioè senza spazzole. Ma qual è la differenza?
I motori con spazzole sono piuttosto robusti e sono stati nel corso degli anni ampiamente collaudati: garantiscono un’ottima durata. L’unico contro è che hanno una resa elettrica più bassa, a causa dei maggiori attriti interni.
Nei motori brushless invece grazie all’assenza di spazzole è possibile eliminare virtualmente tutte le possibili fonti di attrito, motivo per cui la dispersione energetica termica è decisamente inferiore e la resa è più alta.
Per quanto riguarda le batterie invece, potete trovare: piombo-gel, nichel metal idrato, e ioni di litio.
Quest’ultime sono sicuramente le migliori, in quanto sono quelle che garantiscono il miglior rapporto peso/capacità, e a parità di autonomia, le batterie al litio richiedono un tempo inferiore di ricarica.
ASSISTENZA ALLA PEDALATA
Una bicicletta elettrica presenta due tipologia di sensori di rilevazione della pedalata:
- Sensore di rotazione o di pedalata: grazie a questi sensori l’attivazione del motore avviene contestualmente alla pedalata. Ciò significa che il sensore invia il segnale di accensione del motore soltanto nel momento in cui rileva il movimento dei pedali: capirete dunque che la prima pedalata dopo uno stop è completamente a carico del ciclista.
- Sensore di sforzo: questo tipo di sensore rileva invece la pressione esercitata dal ciclista sui pedali. Il tipo di assistenza fornita aumenta e diminuisce in base allo sforzo che stiamo compiendo. Questo fa si che la pedalata sia più naturale e che il ciclista sia sottoposto ad un vero e proprio sforzo fisico per quanto leggero esso sia.
COME SI GUIDA UNA BICILETTA ELETTRICA
A questo punto intendiamo svelarvi alcuni piccoli trucchetti per capire come si guida una bicicletta elettrica in salita e in discesa.
- SALITA: le bici elettriche sono perfette per affrontare le salite riducendo lo sforzo. Bisogna impostare il cambio su un rapporto agile, dotato di un ridotto sviluppo metrico ma che consente di pedalare senza indurire le gambe sui pedali. E’ importante pedalare in modo regolare, senza colpi eccessivi sui pedali come si tenderebbe a fare su una classica bici in salita, ovviamente stando sotto i 25 km/h e lasciando che il motorino assista la pedalata in modo continuativo.
- DISCESA: in discesa sostanzialmente la pedalata assistita non serve per cui conviene abbassare il livello di assistenza al minimo, in modalità Eco, impostare un rapporto con un buon sviluppo metrico, e concentrarsi soltanto sulla guida in discesa della propria bicicletta.
Da un punto di vista legislativo, la bicicletta elettrica a pedalata assistita gode degli stessi vantaggi di un velocipede, ossia la possibilità di percorrere piste ciclabili e zone a traffico limitato, l’esenzione dall’obbligo assicurativo, l’assenza di targa, patente e persino la possibilità di non indossare obbligatoriamente il casco.
Bisogna semplicemente rispettare l’articolo 50 del codice della strada che stabilisce che il motore elettrico non deve superare i 250 Watt di potenza continua erogata, che l’assistenza elettrica deve sempre essere subordinata alla pedalata e che è necessario disattivarla superati i 25 km/h di velocità .